MARCHE DA BOLLO SULLE FATTURE ELETTRONICHE
Quanto qui riassunto non è una novità normativa ma un ripercorrere norme già in essere e che oggi con la fatturazione elettronica, devono essere ricordate poiché l’Agenzia Entrare riuscirà meglio a controllare ed eventualmente sanzionare se non correttamente adempiute.
Chi:
Alle fatture senza IVA, di importo superiore a euro 77,47 si applicherà l’imposta di bollo pari a 2 euro.
Quando:
Sulle fatture relative ad operazioni che non scontano l’IVA, in quanto:
- esenti ex art. 10, D.P.R. n. 633/1972;
- non imponibili (salvo le specifiche ipotesi di esenzione);
- escluse dalla base imponibile IVA ex art. 15, D.P.R. n. 633/72 (ad esempio, riaddebito di spese sostenute in nome e per conto della controparte) ovvero escluse dal campo IVA ex artt. 2, 3, 4, 5 e 7, D.P.R. n. 633/72 (ad esempio, cessione d’azienda / terreno non edificabile);
- effettuate dai contribuenti minimi/forfetari
Cosa - Anche la Marca da Bollo diventa telematica:
Al contrario della fattura cartacea, l’imposta di bollo dovuta relativa ad una fattura elettronica, può essere assolta esclusivamente con modalità virtuale. Si ricorda che a seguito delle modifiche introdotte dal Decreto MEF 28 dicembre 2018, il Legislatore ha completamente rivisto i termini e le modalità di versamento dell’imposta di bollo, relativamente alle fatture elettroniche emesse a partire dal 1° gennaio 2019, per le quali è previsto che il pagamento dell’imposta di bollo relativa alle fatture elettroniche non va più effettuato su base annuale, bensì trimestrale. In particolare, dal 1° gennaio 2019, è la stessa Agenzia delle entrate che, sulla base dei dati delle fatture transitate attraverso SdI, rende noto al contribuente l’ammontare dell’imposta dovuta relativa alle fatture elettroniche emesse in ciascun trimestre solare.
La possibilità di riaddebitare il bollo o meno al cliente spetta a voi.
Come:
Indipendentemente dal riaddebito o meno dell’imposta di bollo, in fase di compilazione della fattura elettronica, si deve valorizzare il blocco “DatiBollo”, compilando le voci:
- “BolloVirtuale”, indicando il valore SI;
- “ImportoBollo”, esponendo il valore 2,00, o l’importo relativo all’imposta di bollo
Perché - L'origine della marca da bollo, in tal senso, è molto antica:
Il termine marca, deriva dal tedesco medioevale märke o forse dall'anglosassone mearc che significano limite, confine, frontiera dello Stato. La marca per bollo era dunque sin dai termpi remoti un balzello che il cittadino doveva pagare per entrare o uscire dalla marca con un documento che attestasse l'identità del soggetto o le merci che trasportava. Le prime marche da bollo furono introdotte in Italia nel 1863 e dal 1911 furono estese anche alle Colonie Italiane in Africa. La sua funzione come imposta, balzello, è verosimilmente da ricomprendere in quegli strumenti idonei allo Stato per ottenere finanziamenti per far funzionare lo Stato, l'apparato della Pubblica Amministrazione, (la burocrazia).
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